UN PIZZICO DI S.AL.E. “ L” COME LEGALITA’
La LEGALITA’ al giorno d’oggi è tema assai dibattuto e controverso, sia in termini di interpretazione, sia in termini di sensazione. E percezione epidermica che si viva in un epoca di diffusa illegalità, nei comportamenti della casta ed in quello che vi ruota intorno, ma anche nelle quotidiane vite dei cittadini. Negli ultimi anni infatti, una marcata perdita di valori e punti di riferimento nella famiglia e nelle istituzioni, hanno permesso comportamenti a dir poco “spregiudicati” e delinquenziali, al grido “ormai tutto è lecito, si può far tutto!!” Tale è la sensazione che si sta diffondendo, come una pianta maligna, suffragata dall’interpretazione della norma, dalla incertezza della pena, dalle dinamiche procedurali che unite alle abilità dei principi del foro (per coloro che possono permetterseli) ed alle lungaggini e le lentezze della macchina Giustizia, spesso favoriscono chi delinque a scapito, di colui che subito il torto non riesce a trovare giustizia. Una legalità che vede differenti trattamenti, con una giustizia ad orologeria usata come strumento di “pressione”, non sempre in grado di dimostrare la veridicità di fatti ed accadimenti, incapace di verità. Ma la legalità è anche tema strettamente connesso con lo sviluppo dei territori, che vedono la nostra nazione incapace di attrarre investimenti per la mancanza di tutele verso coloro che vogliono impegnare risorse ma che pretendono, certezza nelle regole, rispetto dei contratti, libertà nelle scelte strategiche e di sviluppo. La rete e la comunicazione stanno mutando i comportamenti di molti, ma ancora molto deve essere fatto anche in termini di trasparenza della pubblica amministrazione, e la legalità deve tornare ad essere visto come un bene comune da tutelare, in cui credere, un bene che non si impone dall’alto, che non ha colore, né fazione di appartenenza, ma che parte dai comportamenti di ognuno e che va nutrita e rispettata quotidianamente, affinché la “Legge” sia realmente “uguale per tutti”.